Nel 2016, in occasione del 700° anniversario della fondazione della basilica pontificia di Loreto, autorità ortodosse delle chiese di Albania, Georgia, Grecia, Romania, Russia e Serbia si sono riunite in preghiera presso la «Santa Casa» insieme con la delegazione pontificia e la sacra arcidiocesi ortodossa d’Italia e Malta. L’evento segna il riconoscimento ufficiale della più antica reliquia mariana da parte del mondo ortodosso a seguito degli studi condotti da padre Giuseppe Santarelli e dall’accademico greco Haris Koudounas. È ora definitivamente accertato che la Casa abitata dalla famiglia della Vergine Maria a Nazaret dove fu annunciata la nascita miracolosa di Gesù, fu traslata nel 1294 a Loreto dalla famiglia degli Angelo-Comneno Ducas, imperatori di Bisanzio, e successivamente despoti di Epiro e Tessaglia. Prima di giungere nelle Marche, la Santa Casa fu custodita dal despota Giovanni Angelo-Comneno, a Pili in Tessaglia, presso la basilica Porta Panagia, eretta a questo scopo e tuttora esistente. «Questa “tappa gloriosa” salva un grandissimo e importantissimo capitolo della storia bizantina – afferma il Metropolita Gennadios – Domina la “Panaghia”, la Madre di tutti. La Santissima Theotokos a Loreto ove una parte della Sua abitazione esiste da secoli, unisce i due meravigliosi mondi: Latino e Bizantino; e la Sua figura salva la storia e la civiltà in cui tutta l’Europa deve passare, muoversi e compiere fatti utili e prosperi per tutto il mondo». (estratto da Vatican Insider News – www.lastampa.it)