Secondo la filosofia orientale, durante il nostro percorso terrestre, insieme al corpo erano innate anche le nove coscienze: i cinque sensi, la mente, l’io consapevole. L’ottava coscienza altro non è che l’inconscio, cioè il magazzino del nostro Karma. Infine la nona coscienza, l’io più intimo, il livello più profondo in cui l’energia positiva Universale scorre pura ed incontaminata. Quest’ultima coscienza che rappresenta lo spirito, accompagna l’entità vitale dopo la morte verso la Via eterna vitale dell’Universo, fino alla rinascita, quando si potrà riunirsi fisicamente e spiritualmente. Oggi l’Uomo moderno, stratega della tecnologia, della navigazione, degli spostamenti aerei e terrestri, che ha inventato tutto in tutti i campi, quello che utilizza le finanze e le armi nella stessa maniera, senza distinzioni né valori, rimane incerto ed incapace davanti al grande quesito della salvezza della sua psiche. Nella maggior parte dei casi, però, egli è fuggito dal punto cruciale della sua vita: non si è mai chiesto come poter proteggere la sua anima. Ha modificato in realtà la storia della sua esistenza naturale e della stessa Terra, creando un enorme squilibrio tra ricchi e poveri, tra le classi sociali, tra il nord ed il sud di ogni paese del mondo. Molte volte l’Uomo ha dovuto scegliere, prendendo spesso la strada sbagliata. Ora che le scelte sono quasi esaurite, a Lui non resta che una sola via per salvare la sua psiche: sviluppare, coltivare, elevare la propria vita, preparandosi anche alla morte che fa inevitabilmente parte della vita stessa. L’uomo moderno deve smettere di rivolgere il proprio sguardo all’esterno e deve piuttosto fermarsi un momento a guardare dentro di sé. Solo così potrà smettere di avere paura della morte. (intervista di Francesco De Palo – www.scenariglobali.it).