…STARE A GUARDARE IL FLUSSO DELL’ENERGIA O TUFFARCI DENTRO… (PANTA REI)

La scelta del proprio cammino. La scalata della vita verso la libertà e la pace interiore

Continua il viaggio de “Il linguaggio dell'anima” dello scrittore e poeta greco Haris Koudounas, che sabato 14 aprile, è giunto al suo secondo incontro, rispetto ai tre programmati. Contenitore culturale, privilegiato, dell'evento la Libreria del Benessere di Ancona, egregiamente guidata dalla naturopata Rosella Sbarbati, che per l'occasione ha animato la serata con la lettura di alcuni brani tratti dalla raccolta poetica.

Nel primo incontro, tenutosi il 17 marzo, Koudounas ha tracciato le Vie infinite dell'amore, sottolineando che, quando l'amore è autentico, il cuore è sempre “protetto”, diviene il suo rifugio ed ha una funzione salvifica; nel secondo incontro, dal titolo La scelta del proprio cammino, ha indicato le coordinate per non disperdere le impronte che il cuore imprime nelle nostre vite, ma anche in quelle degli altri.

Koudounas è riuscito, come un abile tessitore di sentimenti, ad intrecciare le emozioni e le vite del pubblico presente, realizzando una straordinaria occasione di confronto e di riflessione, a partire dal suo cammino di autoconoscenza. Un percorso iniziato a quattordici anni, ponendosi le domande che tanti di noi si pongono tutti giorni: Chi sono? Dove sono? Cosa farò da grande? Ci riuscirò? Sto facendo il cammino giusto? Interrogativi esistenziali che sono cresciuti con l'età del poeta, di pari passo anche con la consapevolezza di essere vicino alle risposte, perché, nel momento in cui egli ha, per così dire, “interrogato” la vita, si è immerso nel suo flusso vitale e la sua coscienza ha iniziato il suo itinerario di risveglio, anche se con non piena cognizione del poeta. Koudounas ha sottolineato che non ci sono indicazioni per la strada della conoscenza e del giusto cammino. Sicuramente è un percorso faticoso, personalissimo, fatto di salite e discese, di vittorie e sconfitte, ma anche segnato da due punti fermi: la volontà interiore e la ricerca della verità assoluta, che è diversa da quella virtuale di tipo personale. Il concetto di volontà accompagna il percorso umano e poetico dello scrittore, che la immagina come una luce potente, abbagliante, capace di illuminare le parti più oscure del nostro io, sgombrando, da un lato, il campo dai nostri difetti e facendo emergere, dall’altro, le nostre virtù, lumi vitali orientati ad indicarci il cammino. Sul concetto di volontà si è soffermato anche lo studioso Massimo Lopez, che per l'occasione ha dato un importate contributo, precisando che ci sono due tipi di volontà: quella dell'ego che è imponente e si estende in senso orizzontale, restando, però, in superficie e legandosi in questo modo all'apparire; quella dell'anima che invece è piccola, una sorta di piccola fiamma che nell'oscurità può fare tanta luce ed è legata all'essere. Le due dimensioni, le due anime, così diverse e lontane tra loro: la prima - ha affermato l'autore -  è la chiave della purezza interna che apre la strada verso la felicità, intesa come sintesi di armonia interiore ed esteriore alla quale l'Umanità deve tendere; la seconda è quella che è determinata dalle leggi umane e che oscura il nostro cammino. Volontà e verità - parole chiave per intraprendere il giusto cammino - non sono, però, sufficienti, perché rappresentano solo l'inizio di un lungo e infinito percorso, come ha ben precisato il poeta: occorre cambiare il proprio approccio alla vita, scegliendo la modestia e l'umiltà quali fedeli compagne di viaggio, così come il lessico che deve essere in grado di generare una dialettica costruttiva con sé stessi e con gli altri. Siamo noi che determiniamo la nostra nuova “alba” e, pertanto, dobbiamo essere pronti a riconoscere la felicità, che arriva nei momenti inaspettati. Koudounas ci invita, attraverso il suo cammino, a farci abbracciare dalla vita, a non averne paura, ad immergerci in noi stessi, scendendo nei recessi più reconditi del nostro io, per, poi, risorgere a nuova vita. Solo così la verità assoluta sarà rivelata e la nostra pace interiore raggiunta, anche se ancora non basta tutto questo, perché dobbiamo contaminarci di vita, per dare inizio ad un altro viaggio, quello nella vita degli altri, perché possano congiungersi a questo nuovo sentire e pervenire allo stesso tempo ad una comunione cosmica, ad un'armonia interiore ed esteriore, l’unica via per rendere l'uomo libero.

E a colui che ha chiesto a Koudounas: cosa c'è tra una giornata positiva ed una non positiva? Egli ha risposto semplicemente: la felicità.

 

Carmela Mariella, giornalista

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